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Capitolo 29

Riassunto

Intanto Don Abbondio, ricevuta notizia dell'arrivo dell'armata, risoluto di andarsene prima di tutti, seguiva Perpetua, in quanto incapace di ragionare per la paura. Egli implorava aiuto dalla finestra ai suoi parrocchiani, ma quelli indaffarati nella fuga non li badarono minimamente. Poi, entrò Agnese che propose ai due di recarsi con lei presso l'Innominato, così tutti e tre presero per i campi, seppur Don Abbondio brontolasse. Si ritrovarono nel paese del sarto e si recarono a fargli visita; questo fece cogliere fichi, pesche, fece cuocere castagne e si mise a parlare del buon ricovero che avevano scelto presso l'Innominato. Don Abbondio aveva fretta, così il sarto trovò un baroccio per la seconda metà del viaggio. L'Innominato dal giorno della conversione era sempre intento a far del bene e in questi momenti aveva fatto spargere la notizia che la sua casa è sempre aperta ai bisognosi, mettendo alcuni contadini di guardia al castello, facendo giungere inoltre provvigioni per tutti i suoi ospiti.

Spazio e Tempo

Il capitolo è ambientato nel settembre 1629 al paese degli sposi, poi a Chiuso e ai piedi del castello dell'innominato.

Sequenze

In questo capitolo sono presenti 3 sequenze:

  1. I tre fuggiaschi (Lucia, Perpetua e Don Abbondio) si preparano per partire dal paese per andare al castello dell'innominato, che aveva aperto la sua casa ai bisognosi.
  2. In questa sequenza troviamo i tre fuggiaschi in cammino che fanno una sosta presso la casa del sarto, a Chiuso.
  3. Nella 3° sequenza l'autore utilizza l'analessi e il flashback per raccontare la nuova vita dell'innominato, dopo la conversione che aveva suscitato molto clamore.




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